Di

Da Dizionario Italiano.
Sillabazione:

1【di】 <metadesc>Trova il significato e la definizione della parola Di sul dizionario Italiano. Significato,etimologia, esempi d'uso per il lemma Di</metadesc>

Definizione e Significato:
Preposizione (l'elisione, possibile davanti a ogni vocale, in genere si attua oggi solo davanti a inonché in espressioni consolidate come: d'amore e d'accordo; d'estate; a passo d'uomo; d'un tratto; pelle d'oca; etc... Didiventa deunendosi agli articolo determinativo il, lo, la, i, gli, le, con cui forma le Preposizione Articolata, anche in funzione di partitivo, del, dello, della, dei, degli, delle;l'art. può staccarsi quando appartiene a un titolo di opera o a un nome proprio di luogo da riprodurre fedelmente: l'autore de “I Promessi Sposi”; abitanti de L'Aquila)
  • Esprime fondamentalmente un Significato di «appartenenza a qualcuno o a qualcosa», che si traduce in una grande varietà di «specificazioni» indicanti anche origine o provenienza, parentela, materia, qualità, confronto, etc...;
    serve inoltre a collegare taluni verbi reggenti (estimativi, di opinione, di richiesta, etc...) con l'infinito delle frasi soggettive o oggettive


  • Entra a formare complementi, altre espressioni nominali e frasi dipendenti implicite (di cui qui si forniscono solo casi tipici)
  • COMPLEMENTI E ALTRE ESPRESSIONI NOMINALI: specificazione, indicante appartenenza, parentela, collocazione, etc...: la porta di casa; i nomi dei fiori; l'angolo della strada; olio d'oliva; il lavoro di una settimana; il figlio di Giovanni (con ellissi del nome generico: Mario di Giovanni, modalità dalla quale sono derivati i cognomi del tipo D'Achille) - denominazione: la città di Roma; il mese di dicembre; la professione di medico; per ellissi di un sostantivo indicante titolo, epiteto: dare del cretino, e, per analogia, dare del tu - origine o provenienza: i cugini di Pisa; il treno di Palermo; - partitivo: uno di voi; un che di misterioso; per dare enfasi, in collegamento con tanto: ho speso tanti di quei soldi; rimanere con tanto di naso; nel superlativo relativo: il più bravo della squadra; nella formazione di particolari espressioni superlative, del tipo la bella delle belle; nei secoli dei secoli; deriva dal costrutto partitivo l'uso del di in espressioni cristallizzate come: ti meriteresti (qualcosa) di peggio; non si fanno (molte o alcune) di queste cose - paragone di maggioranza e di minoranza: sei più furbo di me; sono meno stanco di te - materia: un anello d'oro; un sacchetto di plastica - abbondanza o privazione: una stanza piena di fumo; una frase priva di senso - qualità: persona di grande ingegno - quantità: anguria di tre chili; una torre di cento metri - stima e prezzo: un quadro del valore di un milione di euro - colpa e pena: accusato di corruzione; la pena dell'ergastolo - limitazione: buono d'animo - argomento: discutere di politica; un libro d'arte; anche nei titoli di opere: «Dei delitti e delle pene» (Beccaria) - modo: ridere di gusto; andare di corsa - causa: morire di caldo; rosso di rabbia - tempo determinato: di mattina; di sabato - mezzo: vivere di espedienti - fine o scopo: uscita di sicurezza - moto da luogo: uscire di casa; correlato con in, con riferimento sia propriamente a luogo: andare di paese in paese; sia al tempo: di giorno in giorno; sia a condizioni in genere: andare di male in peggio - predicativo del soggetto o dell'oggetto: essere di turno, di peso - in funzione appositiva: quel matto di Andrea; una meraviglia di torta
  • FRASI DIPENDENTI IMPLICITE con l'infinito: soggettive (dipendenti da verbi come sembrare, succedere o da espressioni nominali equivalenti): mi pare di conoscerlo; mi capitò di dimenticare la valigia; verrà l'occasione di salutarlo - oggettive (con sfumature anche finali, consecutive o causali;
    dipendenti da una vastissima classe di verbi - dichiarativi, estimativi, esortativi, etc... - e da espressioni nominali equivalenti): ti chiedo di non telefonarmi più; ero sicuro di arrivare in tempo; ha un gran desiderio di viaggiare; è ora di smetterla
  • LOCUZIONI: preposizionali: con di anteposto, di fronte a; di lato a; con di posposto, a causa di; dopo di; fuori di; per mezzo di; la preposizione di precede gli Avverbio e no che sostituiscono una frase affermativa o negativa (implicita o esplicita): dice di sì («dice di voler fare ciò» o «che farà ciò») - congiunzionali: invece di; prima di; pur di - avverbiali: in combinazione con avverbi di luogo, di qui, di sotto, di dietro, espressioni di moto a luogo, stato in luogo, moto per luogo, per indicare una posizione rispetto a un termine anche non specificato: andiamo di là; passa (per) di qua; vado di sopra; in combinazione con molti Aggettivo e s.: di solito; di gran lunga; di nascosto; di traverso; etc...
  • Le preposizioni articolate del, dello, della, dei, degli, delle sono considerate «articoli partitivi» quando svolgono la funzione di quantificatore indefinito al Singolare (con nomi di materie non numerabili o aggettivi sostantivati al neutro) o di aggettivo indefinito al Plurale (con nomi numerabili): c'è del tenero tra loro; hanno portato dei fiori; anche nella Locuzione di valore Avverbio: delle volte. Il ricorso al partitivo, ritenuto erroneamente un tardo francesismo, si documenta largamente almeno dai primi del '300: «dimandar del pane» (Dante);
    «portar delle conseguenze» (Manzoni). Notevolmente antico è anche l'uso di far precedere liberamente una preposizione (esclusa di) a tale articolo: «con de' fiori in grembo» (Caro)
  • L'omissione della preposizione di (nella forma articolata) è frequente in espressioni del linguaggio tecnico moderno (Specifico commerciale, dei trasporti) e ha dato luogo a unità polirematiche sostantivali: scalo merci; busta paga; monte ore